Questa "geniale" frase l'ho pensata stanotte, quando Stefano, dopo essersi svegliato per la poppata delle 3,30 , si è riaddormentato lasciando me in preda all'ansia. Eh si, era esattamente da marzo dell'anno scorso, quando sono rimasta incinta, che l'ansia non sapevo nemmeno più cosa fosse, credevo di averla scacciata e invece ... eccola !
Ricordo che l'anno scorso in questo periodo era davvero buio per me, cercavo un lavoro convinta che non l'avrei mai trovato, che non avrei mai realizzato tutto ciò che desideravo, che ero stata una stupida a lasciar scorrere così la mia vita ecc...poi è arrivato il piccolo fagiolino e io sono schizzata 3 metri sopra il cielo, forse di più! Ho mandato tutto e tutti aff....o dicendo che nulla contava più di lui, e che con lui e per lui ero in grado di fare qualsiasi cosa a suo tempo, che la vita iniziava adesso !
Ma da sta notte ... di nuovo quella sensazione orrenda di essere perfettamente sveglia nel silenzioso cuore della notte, a tu per tu con i miei fantasmi, i miei scheletri, quelli che ogni giorno sotterro e cerco di non vedere...ma invece di risolversi si accumulano e moltiplicano nel mio cuore ! Oddio ! No !
Non posso permettermelo, non adesso che c'è il cucciolo indifeso! Io so cosa vuol dire crescere sentendo poca fiducia nella mamma, pensando che ti vuole bene, ama non è in grado, io l'ho giurato che non avrei mai fatto lo stesso, per cui, devo scrollarmi !
Questo piccolo fagiolino crescerà sentendosi sicuro tra le mie braccia e da questo acquisterà quella coscienza di sè e sicurezza nelle proprie capacità che io probabilmente non ho assimilato abbastanza. Di questo vuoto mi porto ancora dietro la timidezza, la insicurezza, l'ansia, non posso permettere di fare altrettanto con lui !
Infatti con lui cerco sempre di essere solida, anche quando piange a dirotto e nonni e padre iniziano a esaurirsi domandandosi ma cos'ha? cosa non ha ? Io rimango calma, dolce, mai in agitazione, perché ricordo benissimo cosa vuol dire essere cullati da braccia ansiose, agitate (anche se non con te). I bimbi sono spugne e assorbono anche le vibrazioni più nascoste.
Questa è il mio motto che sarà alla base di tutta la sua educazione!
Però, tornando agli strappi, stanotte è successo, di nuovo l'ansia per un futuro che vedo nero.
Certo, la crisi ci da una mano a noi giovani a non creder più in noi, e in cosa dovremmo credere? Se tanto solo c..o, tette e bustarelle sono valorizzate in questa povera Italia che affonda??
Ma il punto è questo, è facendo questo ragionamento che ho pensato, sta notte, che ci deve essere stato uno strappo anni fa, non so dove e non so quando, e che per tornare quello che ero DEVO trovarlo e ricucirlo!
Fino alla maturità ragazza fin troppo studiosa, anzi oggi direi sfigata, ma allora ero semplicemente serena così (a parte amori platonici che rimanevano tali per timidezza quasi cronica). Maturità col massimo, Studi musicali ottimi, mille impegni quotidiani che portavo sempre a buon fine, uscite al sabato con le amiche, gruppi di amici, primo bacio, discoteca, prima vacanze fuori, feste, musica, musica, musica ... insomma, bei tempi in cui tendevo a voler migliorare me stessa, essere più spigliata ecc ... e ci credevo ragazzi, giuro che c'è stato un tempo in cui ci credevo che tutto sarebbe stato bello, faticoso magari, ma bello ! Che potevo conquistarmi ciò che volevo, non dico vedere darmelo gratis, attenzione, ma conquistarmelo si !
Maggio 2002: colpo di fulmine! L'amore della mia vita, ora mio marito, mi si è parato davanti ad un concerto una sera in cui me ne sarei stata a casa tranquilla e invece amici mi avevano convinta ad uscire ... destino, il maggio più bello, l'estate più bella!
Poi lentamente qualcosa è mutato, un po' in meglio, un po' in peggio, non so.
Università a rilento perché senza agevolazioni pagarsela a suon di ripetizioni era dura, a volte non andavo a seguire perché con i soldi che avevo dovevo scegliere se pagarmi il treno o acquistare le dispense, ma stavo finendola ! ragazzi, mi mancano 2 e dico 2 esami !
Ma è lì, credo, che qualcosa ha smesso di funzionare.
Grazie al diploma in arpa guadagnavo bene già a 24 anni, quando tutti gli amici ancora si divertivano, io come una biglia impazzita partivo al mattino e tornavo la sera tra seguire corsi, aula studio, lezione di arpa, prove con altri musicisti oppure lezioni di qualsiasi materia a qualsiasi tipo di bambino o ragazzino e ancora finalmente qualche scuola di musica che mi faceva contratti più seri del solito !
Si, tornavo la sera e la zia con cui ho vissuto da quando avevo 3 anni e a cui ben inteso devo tutto) mi dava della p.....a perché non ero mai a casa. E non c'era verso di farglielo capire che lavoravo e studiavo, e non c'era verso a dirglielo che lei non mi stava mantenendo gli studi, ma me li mantenevo io e che non appena avessi avuto più sicurezza me ne sarei anche andata di casa, mantenendomi da sola e l'avrei curata io lei, ci avrei pensato io a lei che per una vita aveva pensato a me. Col cuore lo dicevo, ma ciò che trovavo tornando a casa era sempre un muso lungo e lei arrabbiata. Certo, dopo scoprimmo che aveva l'Alzheimer, forse non era lei a parlare, forse era questo tremendo morbo, ma le parole colpivano perfettamente il cuore.
La persona a cui avevo dedicato tutti miei sforzi, non li vedeva più, perché dovevo ancora farne?
Poi sono andata a vivere con Fede e a realizzare quello che davvero volevo: stare con lui, avere una mia dimensione, un lavoro che mi appassionasse, una casa a cui dedicare cure, un uomo a ui cucinare cosette sempre nuove...un matrimonio da organizzare, un figlio da desiderare...e tutto quello a cui non ho mai anelato e mai dato peso come una laurea da 110 e lode, una carriera sfolgorante ecc...sono passate in secondo piano (e lo rifarei). Solo che di lì a poco e all'improvviso la mia adorata zia è morta, e non è bastato accudirla nell'ultimo mese della sua vita all'ospedale, quando ormai forse era meglio desiderare che potesse finalmente riposarsi piuttosto che fare scene come quelle che le ho visto fare e di cui non era consapevole...un'insulto alla vita che aveva sempre condotto, un'insulto alla vita in generale...
E' mancata e non ho nemmeno fatto in tempo a dirle che mi sposavo...due mesi dopo mi sono sposata davvero, ma ancora per un anno e mezzo piangevo quasi ogni sera pensando a lei, alla nostra vita assieme, a ciò che mi raccomandava sempre lei, a ciò che voleva per me ...
La vita mi ha fatto superare tutto questo, cambiato casa, avuto un figlio, ma è come se in qualche modo io ossi ancora ferma là, da allora mi mancano 2 esami alla laurea e non ho nemmeno il coraggio di telefonare in segreteria per sapere cosa devo pagare (aprirò un mutuo forse), lavoro sempre allo stesso modo, ma nel mio mondo non basta, mi hanno cambiato le regole da sotto la sedia strada facendo e ciò che ho non basta...mi sento inutile, bloccata, fallita ...
Non voglio questo, ma non so come fare a smettere di essere in questo mood ... sento che si è troppo radicato in me e non basta più far finta che non ci sia.